domenica 30 settembre 2012

ArtedelRicevere La boutique del tè di Milano

Francesca Natali è la fondatrice dell’ Arte del Ricevere la boutique milanese del tè, punto di incontro degli appassionati, luogo in cui si possono degustare, prima di acquistare, selezioni di pregio. Francesca Natali spiega che spesso viviamo il tè, in pieno stile inglese, come momento gourmand, ma per buona parte del mondo la tazza di tè è un momento di riflessione, di ospitalità, di accoglienza. Nella sua boutique potete trovare i tè Olong, via intermedia tra la forza dei neri e la pronta beva di quelli verdi. Da ricordare il Mi Lan Xiang Dan Cong, un Olong molto particolare, non tannico, per cui non allappa la bocca, e possiede piacevoli sentori di liquirizia ed erbe provenzali. Il Gyokuro è un tè verde giapponese
oggetto di venerazione. È una prima raccolta di germogli, considerata la più pregiata. L’infuso viene preparato utilizzando un’apposita teiera e cambia caratteristiche sensoriali nel corso della degustazione. Dal Gyokuro si ottiene il Matcha, ossia il tè in polvere da cerimonia.” I Darjeeling sono tè indiani un po’ spigolosi così da avere caratteristiche di unicità; i primi raccolti sono molto apprezzati dagli intenditori. Un tè verde cinese? il Bi Lou Chun, dalle note piacevolmente asprigne. La durata dell’infusione, come precisa Natali, varia secondo il tè. In linea di massima i tè verdi vanno tenuti in infusione per 3-4 minuti; i tè neri 4-5 minuti; gli Olong 5-7 minuti e i tè bianchi da 8 a 10 minuti. Ovviamente non mancano le eccezioni. Il tè della teiera se non si esaurisce con il giro delle tazze continua a rilasciare sostanze all’acqua e pertanto consigliabile di travasarlo in un’altra teiera.La foto della piantina del tè è del sito www.artedelricevere.com Arte del Ricevere via Macedonio Melloni 35 20129 Milano tel. 02.715442 www.artedelricevere.com

venerdì 28 settembre 2012

Edonè Fish Restaurant

Nel post precedente proponevo una ricca porzione di pesce crudo homemade considerato che al ristorante il pesce crudo è sempre poco più di un assaggio. Però a ripensarci, c’è un ristorante a Milano dove tra pesce crudo e frutti di mare crudi, mi trovo veramente bene. Si chiama Edonè Fish Restaurant e ha una storia interessante in quanto discende da quel Centro Ittico di via Sammartini che fu la prima pescheria a Milano con cucina. Si diramò nel Raw Fish Cafè. In quest’ultimo si ricompattò. Nacque subito dopo , da un comproprietario Edonè Fish Restaurant. Luogo cult dei cibi del mare, con grande banco espositivo, offre tutto ciò che si può desiderare. Da un frittino di gamberetti “mangiatutto”, a spaghetti alle vongole veraci rigorosamente senza pomodoro che suscitano emozione. Il pesce è freschissimo e molti piatti sono preparati, come da descrizione, con “pescato nella notte”. Grigliate, fritture, guazzetti, cotture al sale, tutti piatti da provare. Per non dire del pesce crudo (una sezione della carta è dedicata alle crudità), servito affettato e a tartare (molto interessante quella di tonno), che potete completare con il plateau di frutti di mare e crostacei (la foto postata l'ho presa dal loro sito). Carta dei vini adeguata all’offerta gastronomica. L’indirizzo dell'Edonè Fish Restaurant è via Orti 31, tel. 02.36534864. Il link del sito www.edonemilano.it/ Fabiano Guatteri

mercoledì 26 settembre 2012

La grande bouffe di pesce crudo

Mi piace il pesce crudo. Non mi stanca mai. E forse per questo motivo, quando vado al ristorante, le porzioni per quanto generose mi stuzzicano la voglia invece di appagarmela. Per cui per evitare di bissare il piatto, vedo di soddisfare la mia golosità propondendo cene con gli amici in cui il pesce crudo non sia servito a dosi omeopatiche. Ma certi piatti non vanno programmati perché quando si cerca l’ingrediente giusto, in questo caso il pesce, non sempre si trova. Sono piatti che nascono da soli. Per esempio l’altro giorno in pescheria c’era un bellissimo tonno, e non ho saputo resistere. Ne ho comprato quasi un chilo di tonno e circa 600 g di filetto di salmone. Una piccola parte del tonno l’ho tagliato a parallelepipedi che ho saltato velocemente in padella lasciando la parte interna del tonno cruda, e nella stessa padella ho saltato qualche cipollotto. Poi ho tagliato parte del salmone a carpaccio e l’ho condita con un’emulsione di salsa di soia e olio extra vergine d’oliva. Il resto del pesce, ossia di tonno e salmone ancora interi, l’ho tagliato a tartare (piuttosto grossa) e l’ho condita con cipollotto crudo tagliato finissimo, wasabi, fiocchi di sale Camargue, un petalo di zenzero tritato molto sottile, olio extravergine d’oliva. Ho sistemato sopra un piatto da portata le fettine di salmone a forma di rosa e ho farcito ciascuna rosa con la tartare di tonno e salmone, ho condito il tonno cotto con poco sale e semi di sesamo e l’ho unito nel piatto insieme con i cipollotti. Eravamo in quattro.

mercoledì 5 settembre 2012

Le mode a tavola

http://alimentazione.letteradonna.it/26529/mani-e-posate-dargento/

lunedì 3 settembre 2012

Pasta con acciughe al burro, gamberi cotti e crudi

Ci sono sostanzialmente due modi per preparare la pasta con le acciughe sotto sale o sott’olio, ossia con l’aglio e l’olio o con la cipolla e il burro. Questo secondo modo mi attira più spesso perché mi piace che la dolcezza del burro e della cipolla stemperino il gusto saporito dell’acciuga. Pertanto ho fatto appassire una cipolla rossa affettata non troppo fine nel burro e l’ho lasciata cuocere molto lentamente bagnandola anche con poco vino bianco, poi quando era tenerissima ho unito alcuni filetti di acciuga tritati e, prima fuori dalla fiamma, poi a fiamma bassissima li ho stemperati; non devono cioè spezzettarsi sia pur finemente, ma ridursi in crema, e per farlo occorre lavorare l’acciuga fuori dalla fiamma e a fiamma bassissima. Ho fatto saltare qualche gambero pulito anche di filo intestinale, ovviamente, mentre altri li ho mantenuti crudi. Ho cotto la pasta, l’ho condita con la salsa, l’ho distribuita nei piatti, ho disposto sopra, nel centro, i gamberi e ho servito.